Livorno ha acceso i riflettori sull’Eaismo, il movimento pittorico del 1948 ideato da Voltolino Fontani
Giornata di studio e mostra esemplificativa di alcune opere
“L’Eaismo è esistito ed è doveroso divulgarne l’esistenza, la pittura, la poesia dal momento che dopo 70 anni è ancora attualissimo per il suo messaggio morale contro la guerra e l’energia atomica e per il suo auspicare un’arte che esprima il tempo in cui nasce, senza manierismi ma sintetica e essenziale”.
Lo sostiene Adila Fontani, figlia dell’artista livornese Voltolino Fontani (1920-1976) e presidente dell’Archivio Voltolino Fontani, fondato insieme alla sorella Maria Grazia. Ed é per questo che l’Archivio Voltolino Fontani, insieme al Comune di Livorno, ha lanciato nel settantesimo anniversario della fondazione nel 1948 dell’Eaismo (Era Atomica ISMO) una iniziativa tesa a far luce su questo movimento pittorico, di cui Voltolino fu l’ideatore, importante per la scena pittorica livornese, e non solo, nell’immediato dopoguerra.
Intitolata “EAISMO Livorno 1948 nasce l’arte dell’era atomica” l’iniziativa si è svolta il 4 dicembre a Villa Mimbelli, sede del Museo Fattori, con una giornata di studi con critici e storici dell’arte per una rivalutazione ed una storicizzazione di questa “avanguardia” artistica “ nata in provincia ma con le carte in regola per farsi apprezzare a livello almeno nazionale, nel 1948 come oggi” (Adila Fontani).
Nell’occasione sono state anche lette alcune poesie eaiste ed allestita una mostra esemplificativa di opere esposte fino a domenica 9 dicembre.
La giornata di studi si è tenuta nella Sala degli Specchi di Villa Mimbellied è stata apertacon i saluti dell’assessore alla cultura Francesco Belais. A seguire gli interventi di Alice Barontini che ha coordinato la giornata, di Gianni Schiavon(L’Eaismo nel contesto dell’arte italiana del secondo dopoguerra), di Riccardo Rossi Menicagli (Eaismo:dissolvimento materiale versus dissoluzione morale) di Michele Pierleoni (Angelo Sirio Pellegrini e Marcella Landi : due voci dell’Eaismo tra pittura e poesia) e di Giacomo Romano (Voltolino Fontani: Eaismo e oltre l’Eaismo).
Simonetta del Cittadino ha letto alcune poesie eaiste di Guido Favati, Marcello Landi, Voltolino Fontani e Germano Fontani.
A piano terra della Villa, e precisamente nella sala verde e nella sala rossa, carrellata di opere eaiste (circa 15) in prevalenza realizzate da Voltolino Fontani ma anche da Angelo Sirio Pellegrini, Aldo Neri e Marcello Landi.
Riflettori dunque puntati sull’EAISMO perché Livorno ne conosca l’esistenza e la portata.
Il movimento di pittura e poesia segnò uno sforzo concreto di svecchiamento dell’arte nel panorama culturale livornese dell’immediato dopoguerra, fu una vera avanguardia e, pur nato in provincia, non fu assolutamente provinciale.
L’ideatore fu Voltolino Fontani, non ancora trentenne, da subito il suo più vivace assertore che lo fondò con un gruppo di giovani amici artisti: Guido Favati, Marcello Landi, Angel Sirio Pellegrini, ai quali successivamente si unì Aldo Neri.
Nel decennio in cui l’Eaismo fu attivo altri artisti entrarono a far parte delle sue fila, come Cocchia, Guiggi, Roffi, Carmassi e Germano Fontani, fratello di Voltolino, ma l’entusiasmo avanguardista dei primi momenti si esaurì piuttosto presto e rimasero Fontani e Landi a tenerne alta la bandiera nel corso degli anni Cinquanta anche con articoli di spessore sulla stampa.