Calafuria
- Data: 1920?
- Materia e tecnica: olio su tela
- Misure: cm 73x56
- Firma e scritte: firma in basso a destra “Benvenuto Benvenuti”
- Acquisizione: lascito testamentario di Giuseppina Bianchi, 1978
- Inventario: 1957/1681; 1991/1209
L'artista e l'opera
Quest’opera di Benvenuto Benvenuti è datata dagli studiosi al 1920, anno significativo: il pittore livornese, che ha 39 anni, ha da poco ricominciato a dipingere, al ritorno dalla Grande Guerra; subisce inoltre la perdita del suo maestro Vittore Grubicy De Dragon, pittore, critico e padre del movimento del “Divisionismo”, che con piccole pennellate di colori puri affiancati ricerca nuovi effetti di luce e colore, a cui Benvenuti continua ad aderire. La Torre di Calafuria è un soggetto molto caro all’artista, così come altri luoghi del territorio livornese, che rappresenta a lungo in dipinti e disegni.
L'opera
Benvenuti sintetizza lo scorcio della Torre di Calafuria nella costa a sud di Livorno, elemento del sistema difensivo litoraneo voluto a metà ’500 dal Duca Cosimo I de’ Medici, con pochi elementi significativi: la Torre stagliata quasi in controluce sul cielo, un gazebo di paglia, erba e rocce assolate, il sole di mezzogiorno che sovrasta tutto e acuisce luci e ombre. Qui, più che con i sottili tratti divisi, usati dall’artista in altre opere, il colore è dato con rapidi e corposi tocchi di colore giustapposti, di misura e andamento diverso in base a ciò che devono raffigurare.
L'opera e il Museo
Il dipinto faceva parte della collezione d’arte di Ferdinando Mazzini ed è stato ereditato dalla vedova Giuseppina Bianchi, che lo ha destinato per lascito testamentario al Comune di Livorno, insieme ad altre opere di artisti quali Giovanni Boldini, Vincenzo Cabianca, Ulvi Liegi. La donazione è stata accettata con Delibera della Giunta del 21 marzo 1978.
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