Cesare Bartolena
Livorno, 27 Maggio 1830 - Livorno, 14 Maggio 1903
Nasce a Livorno da famiglia modesta. Si avvicina all’arte a 9 anni con lo zio pittore Giovanni Bartolena e si forma poi all’Accademia di Belle Arti di Firenze con il pittore Enrico Pollastrini.
Nel 1848, a soli 18 anni, parte come volontario per la I Guerra d’Indipendenza. Al ritorno realizza inizialmente ritratti specialmente di cittadini livornesi, come il presunto Ritratto di Tito Olinto Taddei (1867 circa) in questo Museo; dopo la partecipazione nel 1859 all’importante Concorso Ricasoli, si dedica sempre più a scene militari, come Manovre (ora Firenze, Gallerie d’Arte Moderna) e qui I volontari livornesi partono per la guerra liberatrice della Sicilia (9 giugno 1860) (1872), opera che decreta il suo successo ed è esposta lo stesso anno a Milano. Il suo stile, di derivazione accademica, è basato su un disegno attento e preciso e caratterizzato da pennellate minute che si soffermano sui dettagli. Un uso del colore per tratti più larghi e mossi è solo nei bozzetti e nei quadri di piccole dimensioni, come qui Il Boccale (1890?).
Oltre alla pittura, a Livorno si dedica alla fotografia, rilevando nel 1872 lo stabilimento Alfonso Bernoud per il quale già lavorava. Dal 21 maggio 1876 è membro della Commissione conservatrice dei monumenti ed oggetti d’arte e d’antichità per la Provincia di Livorno e dal 10 gennaio 1877 della Commissione per valutare gli oggetti di belle arte donati alla Pinacoteca civica.
Muore a Livorno in povertà a quasi 73 anni. Una lapide lo ricorda al Cimitero comunale “La Cigna” di Livorno.
Le opere nella selezione Catalogo
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Il Museo Fattori conserva 4 dipinti di Cesare Bartolena:
- Ritratto maschile (Tino Olinto Taddei?), 1868 circa
- I volontari livornesi partono per la guerra liberatrice della Sicilia (9 giugno 1860), 1872
- Il Boccale (attr.), 1890?
- Ritratto di Monsignor Gavi, 1897 circa