Giuseppe Baldini
Livorno, 5 Gennaio 1807 - Livorno, 8 Aprile 1876
Nasce da Gesualda Brescia e Natale Baldini a Livorno, città dove lavora per grande parte della sua vita. Baldini manifesta da subito una singolare abilità verso il disegno e la pittura. I genitori assecondano, dopo il completamento degli studi primari, le sue naturali capacità per l’arte e lo iscrivono all’Accademia di San Luca di Roma. Il ragazzo segue il corso di disegno tenuto dal pittore purista Tommaso Minardi; però per motivi economici non porta a termine gli studi. Baldini rientra a Livorno con una solida base di tecnica pittorica e approfondisce il disegno, il ritratto, la pittura di paesaggio e quella a soggetto religioso.
Il giovane pittore lavora al Battesimo di Nostro Signore Gesù Cristo per la chiesa di Santa Cristina di Vecchiano (Pisa) in località Avane.
Baldini partecipa al clima di entusiasmo che anela all’unificazione italiana. È amico di Francesco Domenico Guerrazzi e frequenta con Michele Palli, Davide Fucini e altri, gli ambienti dei cospiratori del tempo.
Fra il 1844 e il 1846 è impegnato negli affreschi nella chiesa di San Gregorio degli Armeni di Livorno, edificio colpito dai bombardamenti aerei durante il secondo conflitto mondiale. Il pittore rappresenta il Padre Eterno nella zona dell’abside e i Quattro Evangelisti sul tamburo della cupola.
A partire dal 1846 è docente in “Disegno elementare e superiore della figura, della osteologia, dell’anatomia, dell’ornato e della pittura”; tra i suoi allievi ci sono Giovanni Fattori, Vittorio Matteo Corcos, e Giovanni Costa. Insegna disegno ai figli del Conte Federigo de Larderel e successivamente, quest’ultimo gli affida le decorazioni interne del palazzo di famiglia.
Nel 1847 è eletto Capitano della Guardia Civica della città.
Presso il Museo Civico Giovanni Fattori è custodito il dipinto Autoritratto, un quadro a olio su carta riportato su tela ed eseguito intorno al 1845.
Nella chiesa di Santa Maria del Soccorso è conservato un grande dipinto a olio su tela di San Pietro Apostolo eseguito intorno al 1860. L’opera è commissionata al pittore da Alessandro Malenchini, gonfaloniere di Livorno dal marzo del 1844 al dicembre del 1846.
Alla mostra dell’Ottocento livornese è presente il Ritratto del Capitano Francesco Lavarello.
Baldini lavora a un bozzetto a colori a olio su cartoncino sulla figura di Ettore, l’eroe troiano, nell’atto dell’addio alla moglie Andromaca.
Nel 1863 il Comune di Livorno gli commissiona l’opera Gesù orante nell’orto, per la chiesa di San Giuseppe. Baldini interpreta il concetto essenziale dell’arte sacra e dimostra la sua abilità con il pennello. Delinea i particolari con graziosi tratti di disegno e pacate armonie di tinte; tutto si basa sul gioco degli effetti del chiaroscuro. Per la chiesa ha realizzato anche altre tele: il Gesù consegna le chiavi a San Pietro e il Martirio dei Santi Crispino e Crispiniano.
Esegue San Martino Vescovo di Tours che resuscita un giovinetto per la chiesa di San Martino, nel quartiere di Salviano di Livorno, su commissione di Don Alessandro Pannocchia nel 1864; nell’opera ritrae il Santo Vescovo che ha compiuto il miracolo e ringrazia Dio con al centro, la figura del giovane risorto. Il pittore per costruire la scena si adatta alle severe regole dell’arte sacra.
Muore a 69 anni a Livorno.
Biografia a cura di Emanuela Calaci
Le opere nella selezione Catalogo
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Il Museo Fattori conserva di Giuseppe Baldini, oltre a 1 disegno, 1 dipinto:
- Autoritratto, 1845