Llewelyn Lloyd
Livorno, 30 Agosto 1879 - Firenze, 1 Ottobre 1949
Nasce da una benestante famiglia, con padre di origine gallese, a Livorno. Si forma qui dal 1894 alla Scuola di Guglielmo Micheli, allievo di Giovanni Fattori, e a Firenze dal 1900 con Fattori alla Scuola Libera del Nudo dell’Accademia di Belle Arti.
Risente inizialmente della tradizione “macchiaiola”, della pittura della natura dal vero – come in Strada presso Livorno (1899) qui in Museo –, resa con rapidi colpi di colore affiancati. Risiede a Firenze e dal 1903 frequenta le Cinque Terre, sperimenta la tecnica “divisionista”, eseguendo lirici paesaggi con colori intensi e una pennellata franta in filamenti o piccoli tocchi di colore divisi, come in Le rocce di Manarola (1904, Forlì, Pinacoteca civica).
Torna spesso a Livorno e dal 1907 soggiorna ripetutamente all’Isola d’Elba, dipingendo la natura – come in Il castagno morto (1908, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea), in cui coesistono tocchi divisi e più strutturate macchie di colore – e marine, soggetti costanti nella sua carriera. Dagli anni ’10 la sua pittura muta ancora: sulla base di un ben definito disegno, i colori, brillanti, si fanno densi e pastosi, le pennellate larghe e piatte, aspetti che tornano anche in opere più tarde. Nella maturità amplia anche i temi, con nature morte e nudi femminili.
Espone molto a Livorno (dove dal 1927 aderisce al “Gruppo Labronico”, nato nel 1920), in importanti manifestazioni nazionali (dal 1905 al 1930 è ad esempio quasi ininterrottamente alla Biennale di Venezia) e internazionali.
Muore a 70 anni.
Nel 1951 esce postumo il volume Tempi andati: ricordi e memorie, fondamentali anche per ricostruire la realtà livornese da fine ’800.
Le opere nella selezione Catalogo
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Il Museo Fattori conserva 1 dipinto di Llewelyn Lloyd:
- Strada presso Livorno, 1899 circa