Lodovico Tommasi
Livorno, 16 Luglio 1866 - Firenze, 1941
Nasce a Livorno da un’abbiente famiglia sensibile all’arte e studia musica col violinista Ettore Martini. Nel 1881 la famiglia si trasferisce a Bellariva, vicino Firenze, ospitando il pittore “macchiaiolo” Silvestro Lega per la formazione artistica dei figli. La spiccata propensione di Lodovico per la pittura si affina in questo contesto, senza insegnamenti accademici.
All’inizio l’influenza di Lega per lo studio della natura dal vero e l’uso di rapidi colpi di colore accostati è forte, ma in Ludovico è già evidente una particolare sensibilità per il colore. A metà anni ’90 frequenta col fratello Angiolo Torre del Lago (Lucca) e il circolo intorno a Giacomo Puccini, dove stringe amicizia con Plinio Nomellini, che lo influenza. Nel primo decennio del ’900 si allontana quindi dalla pura descrizione del reale per restituire paesaggi densi di lirismo e sentimento, in cui la pennellata si sfalda, i colori si fanno evocativi, le figure umane si compenetrano con una natura carica di significati simbolici, cambiamento che si intuisce già in La caduta delle foglie (1897), qui in Museo, ed è evidente in I calafati (1911, ora Livorno, Fondazione Livorno). Negli anni ’10 però torna l’esigenza di rappresentare il reale, ricollegandosi alla tradizione “macchiaiola”, pur con una personale attenzione per i contrasti tra i colori e una sorta di musicale armonia di toni.
Le sue opere vengono esposte alle principali manifestazioni locali e nazionali: a Livorno è alla Prima esposizione di Belle Arti del 1886 e a mostre successive; partecipa ininterrottamente alla Biennale di Venezia dal 1899 al 1936.
Muore a Firenze a 74 anni.
Le opere nella selezione Catalogo
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Il Museo Fattori conserva 2 dipinti di Lodovico Tommasi:
- La caduta delle foglie, 1897 circa
- Ragazze sotto gli alberi, 1905 circa