Vincenzo Cabianca

Verona, 20 Giugno 1827 - Roma, 22 Marzo 1902

Nasce a Verona da una famiglia borghese. Si forma qui col pittore Giovanni Caliari e dal 1845 all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel 1853 arriva a Firenze, stringe amicizia con alcuni giovani artisti come Telemaco Signorini e inizia a dipingere dal vero.

Fino a questo momento realizza soprattutto “quadri di genere”, ispirati a temi quotidiani raccontati attraverso una metodica riproduzione del reale, un saldo disegno preparatorio e forti contrasti tra luci e ombre, come si nota in L’addio del volontario (1858) in questo Museo. Dal 1855 frequenta il Caffè Michelangiolo, dove nasce il gruppo dei “macchiaioli” con cui sperimenta un linguaggio che con intense “macchie” di colori e forti contrasti tra luci e ombre vuole rendere la realtà studiata dal vero, come in L’interno di un Castello alla Spezia (1859, Firenze, Galleria d’Arte Moderna). Per intensificare le ricerche frequenta la Liguria e Montemurlo (Prato), realizzando anche rapidi studi su piccole tavolette, come Contadina a Montemurlo (1861 circa, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea) e nel 1861 va a Parigi per aggiornarsi. Oltre ai paesaggi, da ora e fino alla maturità affronta il tema delle suore della carità, a cui dedica anche acquerelli.

Dopo un soggiorno a Parma (1863-1870), dal 1870 si stabilisce a Roma, pur viaggiando molto. Qui, colpito dai nuovi paesaggi naturali e urbani, continua a dipingere dal vero con pennellate veloci e vigorose, ma sempre più spesso rimedita i soggetti in studio per nuove composizioni anche con l’acquerello.

Dal 1895 espone continuativamente alla Biennale di Venezia.

Muore a 74 anni.

Le opere nella selezione Catalogo

Vincenzo Cabianca

L’addio del volontario

1858

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