Gli esuli di Siena
- Data: 1850 circa
- Materia e tecnica: olio su tela
- Misure: cm 30x39
- Acquisizione: acquisto, 1989
- Inventario: 1957/1136; 1991/1136
L'artista e l'opera
Nel 1842 il pittore livornese Enrico Pollastrini ha 25 anni, quando alcuni illustri concittadini gli commissionano un dipinto dedicato a un fatto accaduto nel 1555, l’esodo dei senesi dopo l’assedio e la presa della città da parte dell’Imperatore Carlo V d’Asburgo. L’elaborazione del dipinto è molto lunga (14 anni): passa attraverso la raffigurazione di diversi momenti della vicenda, numerosi disegni, studi, bozzetti, un cartone preparatorio, fino a giungere nel 1856 al grande dipinto Gli esuli di Siena, andato distrutto nel 1944.
L'opera
La piccola tela è il bozzetto già definito del dipinto: con brevi e rapide pennellate raffigura in primo piano il corteo di nobili e popolani, uomini e donne, che si allontana lentamente da Siena, sullo sfondo il profilo della città. Poche le differenze rispetto al grande dipinto: l’uomo accanto al cavallo, che nel grande dipinto porta un fardello sulla spalla; il soldato spagnolo all’estrema destra e alcuni elementi ad esso relativi, come il tamburo ai suoi piedi, assente nel grande dipinto, dove invece compare alle sue spalle un elemento architettonico; i dettagli del colle sulla sinistra.
L'opera e il Museo
Non è noto se dopo la morte di Pollastrini l’11 gennaio 1876 il bozzetto sia stato ereditato come altre opere da Carolina Palazzi, né quale siano state le sue vicende successive fino all’acquisto nel 1989 sul mercato dal Comune di Livorno. È una sorta di simbolica compensazione della perdita del grande dipinto Gli esuli di Siena, acquistato nel 1856 da una Commissione di cittadini, donato al Comune di Livorno per «dar principio con esso alla formazione di una Galleria di oggetti di Belle Arti», destinato a luoghi diversi fino alla collocazione nel 1896 nella seconda sede del Museo civico in Piazza Guerrazzi, dove è andato distrutto durante i bombardamenti del 1944.
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