L’addio del volontario
- Data: 1858
- Materia e tecnica: olio su tela
- Misure: cm 77,8x92
- Firma e scritte: firma e data in basso a sinistra “V. Cabianca 1858”
- Acquisizione: donazione da Eugenio Sansoni, 1877
- Inventario: 1957/534; 1991/1049
L'artista e l'opera
Quando il pittore veronese Vincenzo Cabianca realizza quest’opera ha 25 anni, vive a Firenze da 3 e presto rivoluzionerà il suo linguaggio pittorico insieme agli altri artisti frequentatori del Caffè Michelangiolo. La tela segue però il filone approfondito negli anni precedenti: una pittura di ambientazione intima e quotidiana, attenta alla minuta descrizione del reale, con forti toni sentimentali, nella quale si intuisce già l’attenzione per il ruolo della luce e del colore, cuore delle ricerche di quegli anni. Viene subito esposta e apprezzata all’Esposizione della Società Promotrice di Belle Arti di Firenze del 1858.
L'opera
Il dipinto affronta da un punto di vista intimo e familiare un tema patriottico: all’interno di una casa buia e dimessa, un giovane in divisa con zaino in spalla, cappello in testa e armi sul fianco sinistro, saluta la giovane moglie e l’anziano padre pronto a partire per la I Guerra d’Indipendenza. Le piccole pennellate di colore definiscono con precisione i dettagli; i dominanti toni del bruno sono accesi dal rosso del colletto e dei polsini del volontario; la luce, usata in chiave teatrale, accentua la drammaticità del momento, illuminando con un fascio nell’oscurità i volti dei protagonisti.
L'opera e il Museo
L’opera è stata di proprietà dell’avvocato livornese, politico e Sindaco di Livorno (1865-67, 1874) Eugenio Sansoni, il quale l’ha donata al Comune nel 1877 per la Pinacoteca, inaugurata il 14 gennaio di quell’anno, dove è stata subito esposta. Dopo, per una ventina d’anni (1930-49), è stata spostata nel Palazzo Comunale, per poi tornare al Museo civico nella sede di Villa Fabbricotti, aperta dal 4 giugno 1950.
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