Natura morta
o Natura morta con bottiglia verde
- Data: 1920 circa
- Materia e tecnica: olio su tela
- Misure: cm 48x58
- Firma e scritte: firma in alto a sinistra "O. Ghiglia"
- Acquisizione: acquisto, 1978
- Inventario: 1957/1702; 1991/1093
L'artista e l'opera
Non si sa quando il pittore livornese Oscar Ghiglia abbia realizzato quest’opera, datata in maniera diversa dagli studiosi, ma generalmente attribuita al 1920 circa, quando ha 44 anni. La natura morta è un tema a lui molto caro, che tratta con costanza dal 1908 in una maniera che conferisce dignità agli oggetti quotidiani e li sospende in un’atmosfera quasi senza tempo. Uno stile frutto anche di varie influenze: dalla pittura quattrocentesca per colore e volumi di Piero della Francesca, alla sintesi delle forme come solidi geometrici del francese Paul Cézanne, il cui influsso si vede dalle opere del 1912 e ancora in questo dipinto.
L'opera
Un piatto ovale, poggiato su un tavolo coperto da un panno bianco, accoglie pesche e uva; subito dietro un’ampolla di vetro scuro, che sembra sospesa nel vuoto e su cui si riflette la finestra, risalta su un drappo rosso che fa da sfondo. Come in altre opere, Ghiglia trae spunto anche qui da Cézanne e altera la prospettiva tradizionale, quasi ribaltandola in avanti e diminuendo drasticamente il senso di profondità, grazie anche alla ristretta gamma di colori: bianchi, rossi, blu e verdi. La pennellata costruisce le forme per piccoli tocchi di colore, mentre la luce si specchia sulle superfici di vetro e acini creando quel gioco di riflessi tipico delle sue nature morte.
L'opera e il Museo
Come la maggior parte delle opere di Ghiglia, il dipinto è stato a lungo in collezione privata, in particolare in quella di Giuliano Matteucci a Viareggio. Con Delibera della Giunta del 27 dicembre 1978 il Comune di Livorno la acquista da Giovanni Trumpy per il Museo civico, dove già si trovava un’altra Natura morta dell’artista.
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