Porto di Livorno
o Nel porto
- Data: 1895
- Materia e tecnica: olio su tela
- Misure: cm 70x120
- Firma e scritte: firma e data in basso a sinistra “G. Micheli 95”
- Acquisizione: donazione dall’autore, 1896
- Inventario: 1957/501; 1991/1089
L'artista e l'opera
Il pittore livornese Gugliemo Micheli dipinge questa tela a 29 anni. In questo periodo, partendo dagli insegnamenti del suo maestro Giovanni Fattori, elabora una pittura personale basata sull’attenta osservazione della realtà, sulla precisione del disegno, sull’esattezza di forme e volumi, sull’armonia dei toni e sull’attenzione per la luce. Si specializza in vedute di porti e marine, come questa o In porto (1900 circa) sempre in Museo. Si dice che persino Fattori affermasse «Io ho insegnato a Micheli a far cavalli; ma “Memo” ha insegnato a me a far Marine».
L'opera
È una fedele raffigurazione del Porto Mediceo, in particolare dell’Andana degli Anelli, di cui si vede in primo piano una parte della banchina con bitte strette da corde e catene. Subito oltre, rappresentate con meticolosa cura, sono le varie imbarcazioni attraccate: navicelli e “becolini” (per il trasporto delle merci anche nei canali della città – i “fossi” – e del territorio), barchette, brigantini e velieri, bastimenti e piroscafi a vapore. I tocchi minuti ma veloci del pennello si soffermano sulla resa della luce e dei riflessi sull’acqua, ma anche dei diversi volumi e della scansione dei piani in profondità.
L'opera e il Museo
L’ingresso dell’opera nelle raccolte civiche risale al 1896, l’anno successivo alla realizzazione, per dono da parte dell’artista, accettato con Delibera della Giunta comunale del 5 giugno, e si deve probabilmente alle diffuse sollecitazioni da parte dell’Assessore alla Pubblica Istruzione Giovanni Targioni Tozzetti in vista dell’apertura del Museo nella sua seconda sede in Piazza Guerrazzi il 27 dicembre 1896. Fu subito esposta lì e nelle successive 2 sedi in Villa Fabbricotti (dal 1950) e Villa Mimbelli (dal 1994).
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