Ritratto di Arturo Conti
- Data: 1901
- Materia e tecnica: olio su tela
- Misure: cm 74,5x58,5
- Firma e scritte: firma e data in basso a sinistra “Plinio Nomellini 1901”
- Acquisizione: donazione da un Comitato cittadino, 1903
- Inventario: 1957/506; 1991/1126
L'artista e l'opera
È il primo dipinto realizzato dal pittore livornese Plinio Nomellini, all’età di 35 anni, su una commissione proveniente dalla sua città, mentre vive a Genova. Dal 1899 Nomellini si avvicina alla corrente artistica e culturale europea del “Simbolismo”, con paesaggi che vanno oltre la pura realtà e mirano a cogliere il “sentimento” della natura, spesso ambientati di notte e animati da misteriose presenze, come in La Sinfonia della luna (1899, ora Venezia, Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro), elementi che in parte si ritrovano anche in quest’opera.
L'opera
A partire da una fotografia, è ritratto il defunto architetto Arturo Conti (Livorno 1823-1900), a mezzo busto, con gli occhiali che rimandano alla malattia agli occhi che lo aveva costretto ad abbandonare la professione. Alle sue spalle un incombente salice piangente, simbolo della sua recente scomparsa, e, a sinistra, inondati di luce aranciata del tramonto, i resti del Tempio di Castore e Polluce a Roma, riferimento alla sua attività di architetto. Dominano forti contrasti tra colori scuri e luce dello scorcio di paesaggio; le pennellate sono rapide e larghe soprattutto sullo sfondo, più definite sul volto.
L'opera e il Museo
Poco dopo la morte di Conti il 27 novembre 1900, si costituisce a Livorno un Comitato cittadino per ricordarlo attraverso un ritratto da donare al Comune. L’opera è realizzata da Plinio Nomellini nella primavera-estate del 1901 per un costo di 250 lire, ma viene consegnata dal Comitato al Comune solo il 30 aprile 1903. Il 30 agosto, con una cerimonia pubblica, il dipinto viene esposto in Museo.
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