Martedì 22 e mercoledì 23 ottobre saranno le “Giornate Alfredo Müller” promosse dall’associazione degli “Amis d’Alfredo Muller” e dall’associazione “Livorno delle Nazioni” con il patrocinio del Comune di Livorno.
In occasione del centocinquantesimo anniversario della nascita del pittore e incisore Alfredo Müller, avvenuta nella casa di via Cecconi nel giugno del 1869, Livorno dedica infatti due giornate – una delle quali al Museo civico Giovanni Fattori di Villa Mimbelli – all’artista livornese per esplorarne la storia e l’arte.
“Una figura importante la cui identità testimonia la vocazione cosmopolita di Livorno – dichiara l’assessore alla cultura Simone Lenzi – “Guardando alla sua genealogia si scopre infatti come tutto il mondo fosse rappresentato in questa città”.
Parecchi antenati di Alfredo Muller, stranieri di origine diversa sono divenuti autentici livornesi. E’ il caso di Amelia, la trisavola venuta da Philadelphia, figlioccia di Beniamino Franklin, oppure il bisnonno moravo Agostino Kotzian a cui si deve la realizzazione della ferrovia Leopolda, e poi il nonno Carlo Schintz, presidente della Congragazione Olandese –Alemanna.
La figura di Alfredo Müller suscita quindi interessi molteplici: primo fra tutti l’arte ma anche la sua origine familiare.
Questo il programma delle due giornate che saranno suddivise in tre eventi pubblici che prevedono :
Martedì 22 Ottobre
- 11.30 in via Cecconi 17 – Inaugurazione della targa
- 18.00 Museo Giovanni Fattori, Villa Mimbelli, Sala degli Specchi, via San Jacopo in Acquaviva 65, Presentazione della pubblicazione “Alfredo Müller, una Storia livornese”
Questo libretto permetterà di scoprire come degli stranieri dalle origini così diverse (in particolare gli antenati di Alfredo Muller) sono divenuti degli autentici livornesi; per esempio Amelia, la trisavola venuta da Philadelphia, figlioccia di Beniamino Franklin, dalla vita molto avventurosa tra l’America, la Tunisia e Livorno, oppure il bisnonno moravo Agostino Kotzian, presidente della Camera di Commercio e cui si deve un gran contributo alla realizzazione della ferrovia Leopolda, o il nonno, dottor Carlo Schintz, presidente della Congregazione Olandese-Alemanna, e molti altri.
Mercoledì 23 Ottobre
- 18.00 Galleria 800/900 Art Studio, via Roma 63-67
Serata dedicata alle Arlecchinate di Alfredo Müller, con “Le Tribolazioni di Arlecchino all’inseguimento della rosa”. Sarà presentato il libro “ Variazioni mascherate” a cura di Lise Coustille, Alessandro Giunta ed Hélène Koehl. Introduce il prof. Giuliano Ercoli.
La Galleria 800/900 Art Studio esporrà per l’occasione una serie di riproduzioni fedeli di Arlecchinate di Alfredo Müller oltre ad altre opere dell’artista.
Alfredo Müller è un artista complesso. La sua vena artistica affonda le proprie radici sia nell’illustre tradizione toscana che nel rinnovamento dell’arte francese derivato dall’impressionismo e dal “Cezannismo”. Questa nuova aria artistica aveva irritato Fattori nel 1890 e sconcertato i pittori fiorentini nel 1914, in due periodi di forte nazionalismo, mentre, allo stesso tempo, questo stesso rinnovamento aveva condotto il critico d’arte Ugo Ojetti, redattore capo del Corriere della Sera, a raccomandare una tela di Muller per la giovane Galleria d’Arte Moderna di Firenze nel 1915: il quadro “Todi” fu proprio la prima acquisizione. L’artista Muller, che ha sempre conservato quel linguaggio “rapido ed affilato” da vero Toscano, diceva Ojetti nel 1922, è con Cappiello e Modigliani, una figura dalla quale non è possibile prescindere all’interno del patrimonio artistico livornese. Muller, che è un diretto discendente dalla società internazionale e cosmopolita di Livorno, componente essenziale della città fin dai suoi albori con la promulgazione delle Leggi Livornine del 1591-93 fino alla soppressione del Porto Franco nel 1868, era di cittadinanza svizzera, naturalizzato francese nel 1910 e, come i due artisti appena citati, era un autentico livornese ed un vero parigino.