Nella sala degli specchi di Villa Mimbelli l’iniziativa La Chiesa di Firenze e la Chiesa di Livorno di fronte alla persecuzione
Livorno, 30 gennaio 2019 – Tra le iniziative del Giorno della memoria, martedì 29 gennaio al Museo Giovanni Fattori di Villa Mimbelli si è svolta l’iniziativa La Chiesa di Firenze e la Chiesa di Livorno di fronte alla persecuzione. Numerosi gli spettatori nella sala degli Specchi della villa per ascoltare gli interventi di Elena Mazzini e Francesca Cavarocchi (curatrici della ricerca La Chiesa fiorentina e il soccorso agli ebrei), Andrea Zargani (studioso) e Bruno di Porto (Università di Pisa). Intervenuto anche Vittorio Mosseri (Presidente Comunità ebraica Livorno). Ha coordinato Carla Roncaglia , presidente di ISTORECO. L’iniziativa è stata promossa da ISTORECO in collaborazione con il Comune di Livorno e la Comunità Ebraica.
L’appuntamento rientra nel fitto calendario che il Comune di Livorno ha predisposto in collaborazione con la Comunità Ebraica e con numerosi altri soggetti. Il Teatro Goldoni, il Museo della Città-Luogo Pio Arte Contemporanea, il Museo Giovanni Fattori, Il Cisternino, la Biblioteca dei Bottini dell’Olio e tante altre strutture sono state“teatro” di momenti culturali per riflettere e non dimenticare. Numerose le celebrazioni istituzionali, cortei, esposizioni, spettacoli con l’obiettivo ultimo di fare del Giorno non una data rituale, ma piuttosto una sfida all’intolleranza e alla violenza nei confronti di ogni diversità.
Le iniziative, rivolte in particolare alle giovani generazioni perché sappiano e conoscano la storia, si protraggono oltre la data del 27 gennaio per far sì che la città rifletta e mantenga viva la memoria delle vittime dell’Olocausto.
Il Giorno della Memoria ricorda il 27 gennaio 1945 ed è stata scelta perché è la data in cui le truppe sovietiche dell’Armata Rossa, nel corso dell’offensiva in direzione di Berlino durante la Seconda Guerra Mondiale, arrivarono presso la città polacca di Auschwitz, facendo la terribile scoperta del campo di concentramento e liberandone i superstiti. Questa data è stata istituita nel 2000 dal Parlamento italiano come giornata in commemorazione delle vittime del nazismo e del fascismo, dell’Olocausto e in memoria di tutte le persone che hanno protetto gli oppressi a rischio della propria vita. La scoperta di Auschwitz e le dichiarazioni dei sopravvissuti svelarono per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazista. Il termine ebraico “Shoah” significa distruzione e il 27 gennaio viene celebrata la sua ricorrenza da molte nazioni.